A mio dire. Riappropriamoci dei nostri castagneti.

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Amiatanews (G. Serafini): Piancastagnaio 07/10/2015
Occorre disciplinare la raccolta delle castagne, così come s’è fatto per i funghi.
Ogni anno in Ottobre, la raccolta selvaggia di pseudo turisti mette in crisi il sottobosco e l’opera di salvaguardia messa in atto contro le malattie del castagno.

Ottobre, andar per castagne. Memori di infanzie e adolescenze passate a ruspare, dopo la scuola, i castagneti, usando il “mattaro” per far cadere quei marroni grossi e maturi, prima che ci pensasse l’ultimo vento di San Giuda e Simone, tradizionale appuntamento dell’ultimo di ottobre in cui si concludeva la raccolta, aiutati dalla fredda tramontana autunnale. Da anni vediamo finire la nostra stagione delle castagne sempre più con maggiore indifferenza, limitandoci alla raccolta aiutati dai bambini, così da conservarla nei nostri congelatori, per serate insieme con gli amici, al “sapore di caldarroste”.
Da diversi anni, ormai, l’assalto ai castagneti dell’Amiata lo fanno i tanti ospiti, provenienti prevalentemente dall’Umbria, che “prenotano” i quattro principali fine settimana di Ottobre, presentandosi in massa con pullman, camper e tutti i mezzi disponibili, dando vita a vere e proprie, scusate il termine forte, razzie del bosco e sottobosco nostrano. Su questa vera e propria “invasione” di turisti fai da te, si sono dette nel tempo tante cose. C’era chi diceva, qualche anno fa che la raccolta selvaggia,  veniva fatta per poi vendere il prodotto, qualsiasi tipo di castagna fosse, ad una ben nota industria dolciaria del perugino.
Da alcuni anni si è rinnovata la passione, nei centri dove son fiorenti, di tornare alla coltivazione del marrone, con l’acquisizione di ampi castagneti. Le direttive emanate dalla Comunità Montana e dalla Regione Toscana in fatto di castanicoltura, la battaglia contro il cinipide galleno, vera piaga dei nostri anni,  non ferma questo nuovo fenomeno, che secondo me, dovrebbe essere tutelato, così come si tutelano altri prodotti del sottobosco Amiatino. Non a caso, la raccolta dei funghi, la raccolta di muschi e licheni, viene disciplinata con tesserini e controlli specifici, da parte di guardie provinciali e venatorie. I nostri boschi però diventano preda di gente, che infischiandosene di humus e sottobosco, creano spesso danni alla vita biologica dei nostri secolari castagni, rendendo spesso inutile l’opera di salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali.
Altro aspetto è quello dell’accoglienza, che nei paesi ricchi di castagneti, non porta niente all’economia locale. Vediamo infatti, come gite e comitive, si arrangiano prendendo di mira parcheggi, castagneti e faggete, dove si allestiscono grandi tavolate, con griglie fuochi accesi, dando il via a grandi pranzi all’aperto.
Ad esempio, a Piancastagnaio, nel versante senese della Montagna, il centro sicuramente più “visitato” per la ricchezza e la tipologia dei castagneti, l’ampio parcheggio del cimitero comunale così come quello per riservato agli autobus di linea, viene occupato da pullman di pseudo turisti che apparecchiano i loro tavoli addirittura vicino al cancello del cimitero in un periodo che porta verso i giorni dell’osservanza ai defunti, quando decine di parenti vanno a sistemare le tombe dei propri cari. Qualche anno fa, i custodi del camposanto, furono costretti a chiudere i bagni all’interno del cimitero stesso, in quanto, lunghe file di “turisti fai da te”, si formavano all’interno del cimitero per andare a  fare i propri bisogni dentro il wc di servizio, salvo poi NON ripulire e lasciare sporco l’interno. Così come i locali dell’oratorio parrocchiale, gentilmente messi a disposizione per una gita di “raccolta”, subirono l’orda dei vandali, senza scuse di alcuno.
Mi auguro che, finalmente, si disciplini concretamente questa invasione selvaggia.

piancastagnaio_campo_di_fiera_castagne
Il Campo di Fiera di Piancastagnaio

Da tanti anni, ad inizio stagione autunnale, viene in mente una iniziativa, che vogliamo portare avanti come Amiatanews. Perché non organizzare, una giornata della raccolta, in cui Contrade, scuole, Associazioni, si mettono insieme per raccogliere le castagne, da usare poi nella festa del Crastatone? Giornata che la Pro Loco e l’Amministrazione Comunale potrebbero patrocinare, e, magari, sollecitare offrendo un bel pranzo all’aperto per tutti coloro che hanno raccolto con i semplici, ma buoni, prodotti locali.

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